Piazza Affari ieri 8 agosto è stata travolta dalla nuova tassa italiana sugli extra profitti delle banche spazzando via, già nella prima ora di contrattazioni circa 10 miliardi di euro di capitalizzazione, per chiudere con un -8,65 miliardi. Milano ha chiuso a -2,12%: tonfo evitato grazie ai titoli energetici in territorio positivo. Con la giornata di ieri sulla Borsa italiana ancora una volta abbiamo avuto conferma di come il mercato italiano sia, diciamo, pericoloso per un investitore singolo o privato. La Borsa italiana pesa lo zero 5% delle borse mondiali a livello di capitalizzazione e ieri, con il provvedimento del Consiglio dei ministri sulla tassazione degli extraprofitti delle banche, gli istituti di credito hanno perso come capitalizzazione oltre 8,5 miliardi di euro in una sola giornata di Borsa. Siccome le banche pesano per il 30% sul listino italiano, la Borsa italiana ieri ha perso intorno al 2%.
Chiaramente non è una situazione ideale per un investitore sul mercato italiano essere vincolato o comunque far parte di un sistema per cui basta una singola notizia per far sì che un listino scenda in maniera prepotente. A mio avviso questo è ancora una volta un segnale di come la Borsa italiana sia sì da tenere in considerazione in quanto noi siamo investitori italiani, ma da un punto di vista di asset, di scelta strategica di alcuni titoli sui quali investire non è sicuramente un mercato che a mio avviso deve far riferimento per quello che riguarda gli investimenti che invece devono avere uno sguardo globale.